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Spiritualita' profonda, storia antica e scorci da sogno. Un viaggio a Gerusalemme equivale a scoprire le radici della nostra civilta', in un luogo unico dove le religioni si incontrano e convivono. Di seguito vi sveliamo i motivi che incoronano Gerusalemme a citta' piu' bella del mondo.

Nella classifica dei viaggi da fare almeno una volta nella vita, un posto d’onore è occupato da Gerusalemme. Nessun viaggiatore arriva qui per caso, ma carico di molteplici aspettative: chi sulle tracce della fede e della spiritualità profonda, chi per toccare con mano millenni di storia, chi spinto dal fascino del deserto e dei paesaggi mediorientali. Qualunque sia lo scopo del viaggio, una cosa è certa: è impossibile restare indifferenti, impossibile non farsi catturare dalle emozioni e dal senso di appartenenza per una città così ricca di bellezze naturali e culturali, che nonostante i paradossi e le contraddizioni di una storia complessa e a tratti drammatica (pensiamo a Gerusalemme capitale d’Israele), riesce ad essere incredibilmente coinvolgente e generosa.

Dal Muro del Pianto alla Spianata delle Moschee, dal Yad Vashem (il Memoriale dell’Olocausto) al Tempio di Gerusalemme, la Città Santa per definizione offre ad ogni angolo, ad ogni monumento, una full immersion nei luoghi e nei simboli della nostra storia antica e recente, come poche altre città al mondo. Costellata di sinagoghe, moschee e chiese, Gerusalemme è sacra tanto per gli ebrei, quanto per cristiani e i musulmani: qui sorge, infatti, il Tempio di Salomone, ma anche il Santo Sepolcro della Passione di Gesù, e sempre da Gerusalemme il profeta Maometto salì al cielo.

Ecco perché la città è considerata “l’ombelico del mondo” ed ecco perché sono così tanti a Gerusalemme i luoghi di interesse: visitarla equivale a un autentico ritorno alle origini, alle nostre radici, in un’esperienza che attraversa la fede, l’archeologia, la storia e la cultura, per scoprire e riscoprire il fascino della Terra Santa con occhi sempre diversi e curiosi. Per comprendere Gerusalemme in tutta la sua affascinante complessità, ovviamente, ci sono una serie di tappe imprescindibili che intrecciano sacro e profano e attraversano la storia (e le storie) di una città in bilico tra antico e moderno in un caleidoscopio di luoghi, ma soprattutto... di emozioni!

 

­ Non si può parlare di Gerusalemme
senza amarla. ­

Carlo Maria Martini

 
 
 

Muro del pianto: le preghiere silenziose del popolo ebraico

Si parla spesso di muri che dividono le persone: il Muro del Pianto (in ebraico Kotel), invece, è un muro che unisce attraverso la fede e la preghiera. In origine era semplicemente la parte occidentale della cinta muraria voluta da Erode il Grande per difendere Gerusalemme e il secondo Tempio di Gerusalemme (rifacimento del grande Tempio di Salomone, o primo tempio), ma nei secoli è divenuto un luogo sacro per il popolo ebraico e oggi è il simbolo dell’unione pacifica di tutte le religioni: molte persone di diverse confessioni, infatti, si trovano qui ogni giorno per pregare, soprattutto gli ebrei, che con il capo coperto dalla kippah inseriscono nelle fessure murarie minuscoli bigliettini contenenti preghiere e ringraziamenti. Con il dovuto rispetto e superati rigidi controlli di sicurezza, 24 ore su 24 tutti possono accedere al Muro del Pianto (o Muro Occidentale), una vera e propria sinagoga a cielo aperto: a sinistra gli uomini, a destra le donne. Durante la preghiera, con il viso rivolto verso il muro e le mani che reggono il libro delle preghiere, gli ebrei ondeggiano continuamente avanti e indietro, quasi come se si stessero inchinando, e recitano a voce alta le loro preghiere. Una delle ipotesi sull’origine del nome dato al muro deriva proprio da questo movimento: ad una persona che li osserva da molto lontano può sembrare che i fedeli, muovendosi in questo modo, si stiano lamentando, stiano piangendo.

 
Muro del Pianto | Viaggigiovani.it
 

Ragazzi in preghiera al Muro del Pianto

Shutterstock
 

La Basilica del Santo Sepolcro e la Via Dolorosa: i luoghi della Passione di Cristo

Molti di noi forse lo ricordano dalle ore di religione a scuola: la Via Dolorosa (o via Crucis) è il percorso che Gesù fece con la croce in spalla dal tribunale di Pilato fino alla collina del Golgota (Calvario), dove fu crocifisso e sepolto. Gli ultimi passi di Cristo sono oggi ripercorsi da milioni di viaggiatori e pellegrini attraverso le quattordici Stazioni della Croce, le prime nove lungo la strada, le altre all’interno della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Costruita dall’imperatore Costantino nel IV secolo e successivamente ampliata, è la “Chiesa delle Chiese”, il luogo centrale della cristianità, dal momento che sorge proprio sul luogo in cui, secondo la tradizione, avvennero la crocifissione, l’unzione, la sepoltura e la resurrezione di Gesù. Al suo interno è possibile, infatti, trovare la Pietra dell’Unzione sulla quale venne posato il corpo di Cristo appena deposto dalla croce, che tuttora i cristiani di ogni ordine accarezzano o baciano; l’Edicola del Santo Sepolcro, con la Pietra dell’Angelo e la tomba di Gesù vera e propria, e la Cappella del Calvario, il luogo dove venne crocifisso.

 

Di seguito alcune precisazioni sulla Basilica del Santo Sepolcro.

Giorni di apertura Lunedì - domenica
Orari di apertura Periodo invernale: 04:00 - 19:00

Periodo estivo: 05:00 - 21:00
Tempo minimo di visita consigliato 1 h
Prezzo Ingresso gratuito
 

Cupola della Roccia e Moschea Al Aqsa: la Spianata delle Moschee

La Spianata delle Moschee, o Monte del Tempio, è di sicuro uno dei luoghi più sensazionali di Gerusalemme e al tempo stesso di grande importanza simbolica per ebrei, cristiani e musulmani. Secondo l’Antico Testamento qui ebbe luogo il sacrificio di Isacco, mentre i fedeli di confessione islamica sostengono che Maometto salì in cielo dalla roccia situata in cima al monte, oggi inglobata dentro alla Cupola della Roccia, terzo luogo più sacro dell’Islam dopo la Ka’ba e la Moschea del Profeta. Antico e straordinario esempio di architettura islamica, la Cupola della Roccia risale al VIII secolo e la sua copertura dorata è uno dei simboli più noti di Gerusalemme. Allo stesso periodo risale la vicina Moschea Al Aqsa, la più grande di Gerusalemme e la seconda più antica al mondo. L’accesso alla Cupola della Roccia e alla Moschea Al Aqsa è vietato ai visitatori non musulmani, tuttavia è possibile vederle dall’esterno accedendo alla Spianata delle Moschee attraverso il ponte di legno situato accanto al Muro del Pianto negli orari consentiti. Anche se da fuori, la meraviglia è impareggiabile. È obbligatorio un abbigliamento consono al luogo che si sta visitando, quindi indossare pantaloni lunghi, evitare magliette o canottiere troppo scollate o corte e coprirsi spalle e braccia, così come è vietato introdurre oggetti di altre fedi religiose (es: catenina con croce, rosari, crocefissi, etc.). Da mettere in conto lunghe code per l’accesso al Monte del Tempio, dove si verrà sottoposti ad un controllo con il metal detector.

 

Di seguito alcune precisazioni sulla Spianata delle Moschee.

Giorni di apertura Domenica - giovedì (non accessibile il venerdì e il sabato)
Orari di apertura Aprile - settembre: 07:30 - 11:00 e 13:30 - 14:30

Ottobre - marzo: 07:30 - 10:30 e 12:30 - 13:30
Prezzo Ingresso gratuito
 
Cupola della Roccia | Viaggigiovani.it
 

La Cupola della Roccia, simbolo di Gerusalemme

Shutterstock
 

Le porte, le mura e le torri: la Citta' Vecchia di Gerusalemme

Città dal profondo significato simbolico e religioso, Gerusalemme è però anche un luogo ricchissimo di storia e testimonianze di un passato di oltre 3.000 anni. Ecco, quindi, che il capitolo Gerusalemme luoghi di interesse si fa ancora più ricco. Per fare il pieno di suggestioni culturali, il consiglio che vi diamo è di percorrere i vicoli e i camminamenti sopra le mura di cinta della Città Vecchia di Gerusalemme, punteggiate di torri e porte colossali. Come la Porta d’Oro, la più antica della città, chiusa dal Medioevo in attesa dell’arrivo del Messia. O come la Porta di Giaffa, la più celebre, accanto alla quale sorge la Torre di David, antica cittadella difensiva che oggi ospita un museo e mostre temporanee sulla storia di Gerusalemme.

 

­ Guarda come sono belle le porte di Gerusalemme!
Questa città è la gloria del nostro popolo ed è una luce
per tutte le genti della terra. [...]
Nessuno può distruggere questa città.. ­

Geremia il profeta

 

Non dimenticate di salire in cima alla torre, che vi regalerà un panorama spettacolare sulla città e una visuale che spazia dalla Cupola della Roccia al Monte degli Ulivi con il Getsemani. Un’altra vista panoramica da sogno, sempre nella Città Vecchia Gerusalemme, si può ammirare dal campanile della Chiesa del Redentore. Anche dal tetto dell’Ospizio austriaco, autentica oasi di pace proprio nel mezzo della Città Vecchia e del caotico quartiere arabo, la visuale è incomparabile. Nel cuore del quartiere ebraico si trova poi uno dei palazzi più affascinanti di tutta la Città Vecchia: la Sinagoga Hurva.

 

Di seguito alcune precisazioni sulla Sinagoga Hurva.

Giorni di apertura Domenica - venerdì
Orari di apertura Domenica - giovedì: 09:00 - 18:00

Venerdì: 09:00 - 13:00
Prezzo Adulti: 20 séquel (circa 5,70 €)

Bambini e studenti: 10 séquel (circa 2,90 €)
 

Da sempre punto fondamentale per l’ebraismo, questa sinagoga è stata il centro dell’attivismo ebraico per mantenere una presenza su suolo israeliano. Sebbene anche molte città europee abbiano delle sinagoghe aperte al pubblico, solamente la visita di questa sinagoga Gerusalemme vi darà l’opportunità di vedere come funzionano e vengono gestite le strutture moderne. I turisti non ebrei possono visitare unicamente la parte alta della sinagoga, la sua terrazza e i siti archeologici nei sotterranei.

Durante la visita di un lugo di culto è sempre bene approfondire cosa simboleggia per i fedeli che lo frequentano e quali sono le sue principali caratteristiche. Qui sotto un breve approfondimento sulla sinagoga 👇

 
Una sinagoga (dal greco συναγωγή, "adunanza", dal verbo συνάγω, "radunare") è il termine che definisce il luogo di culto della religione ebraica; la parola stessa è la traduzione del termine ebraico בית כנסת (bet knesset, appunto "casa dell'assemblea").
Non esiste una vera e propria architettura caratteristica delle sinagoghe; potrebbero nascere anche in un semplice appartamento, in quanto i servizi di culto possono aver luogo ovunque. Nonostante questo, la pianta della maggior parte delle sinagoghe è solitamente composta da tre navate, con la facciata orientata in modo che i fedeli preghino rivolti verso Gerusalemme (anche se la costruzione in questo modo è andata a cadere nel periodo successivo al Medioevo). Affinché una sinagoga possa definirsi tale è essenziale la presenza dell’Aròn ha kodesh (l’Arca sacra) in cui sono custoditi i rotoli della Torah, ricoperti di stoffe e di arredi preziosi, e di almeno 10 uomini che la frequentino. Al suo interno non si trovano immagini che raffigurano Dio, perché, secondo la religione ebraica, non è né raffigurabile né tangibile, ma nemmeno affreschi o disegni, perché distrarrebbero gli uomini dalla preghiera e dallo studio (vengono prediletti motivi floreali e geometrici).
L’istituzione delle sinagoghe è quasi sicuramente nata in Babilonia tra il VII e il VI secolo a.C. durante l’esilio del popolo ebraico il quale, trovandosi lontano dalla propria terra, ha iniziato a cercare delle modalità per incontrarsi, per riunirsi e cementare in qualche modo la propria identità. Così è nata la sinagoga, intesa come istituzione dove gli ebrei di una certa località si trovavano per studiare, per stare insieme, per discutere insieme dei loro problemi e naturalmente anche per pregare. Al giorno d’oggi è ancora così.
La sinagoga è il luogo dove gli ebrei si riuniscono a pregare, ma anche per studiare i testi sacri e trascorrere del tempo insieme. Nelle sinagoghe tradizionali possono entrare sia uomini che donne, ma in quelle ortodosse è sancita una totale separazione tra i due: i rabbini sostenevano infatti che la presenza femminile “disturbasse” la concentrazione degli uomini intenti a pregare. Per questo alle donne è riservato il cosiddetto matroneo, che consiste in una balconata al piano superiore oppure in una zona arretrata del locale. In questo modo le donne possono assistere alla funzione religiosa, ma gli uomini non le vedono. Le donne non prendono comunque parte attiva alla preghiera, che è riservata invece ai soli maschi.
Per entrare in una sinagoga è necessario avere un abbigliamento decoroso. Sia gli uomini che le donne dovrebbero cercare di avere le spalle e le gambe coperte. Inoltre, gli uomini (anche i non ebrei) hanno l’obbligo di indossare il tradizionale copricapo, la kippah, e tenere la testa chinata per non farlo cadere. Dietro a questo atteggiamento c’è un significato spirituale profondo: si tratta di mantenere un atteggiamento umile nei confronti di un’entità superiore ed essere consapevoli del fatto che l’essere umano è limitato rispetto a Dio.
Un ebreo dovrebbe recarsi a pregare in una sinagoga almeno 3 volte al giorno, ma poiché al giorno d’oggi il tempo è poco, è stato deciso che è possibile pregare anche a casa o sul posto di lavoro in una stanza dedicata. All’interno della sinagoga si celebrano alcuni dei momenti cruciali della vita di un ebreo: dalla celebrazione della maggiore età religiosa (Bat- o Bar-Mitzvah) a quella del matrimonio, ma non il funerale, che viene invece celebrato al cimitero.

 
 

Monte degli Ulivi: Gerusalemme da una prospettiva differente

Una delle attrattive di Gerusalemme sicuramente da non perdere è il Monte degli Ulivi (in ebraico Jebel As-Zeitun), chiamato così per via dei numerosi ulivi che crescono sulle sue pendici. Si tratta di un luogo molto importante per cristiani ed ebrei sia dal punto di vista storico sia da quello religioso. Qui, infatti, hanno avuto luogo molti eventi biblici, tra i quali si ricorda l’Ascensione di Gesù, avvenuta 40 giorni dopo la resurrezione. Secondo il libro del profeta Gioele, questo è il luogo prescelto da Dio per il giorno del Giudizio Universale e la resurrezione degli uomini innocenti. Per questo motivo gli ebrei hanno sempre cercato di farsi seppellire qui, come testimoniano le 150.000 tombe disposte sul versante occidentale, che fanno di questa piccola catena montuosa il cimitero più antico di Gerusalemme. Dalla sommità di questo monte è possibile ammirare uno dei panorami più suggestivi sulla Spianata delle Moschee e la Città Vecchia: il momento migliore per salire è sicuramente quello del tramonto che, con il sole che scompare dietro alla Cupola della Roccia, vi regalerà un momento unico e magico.

 
Monte degli Ulivi | Viaggigiovani.it
 

Veduta sulla Spianata delle Moschee dal Monte degli Ulivi

Benjamin Recinos on Unsplash
 

Gerusalemme ebraica: la Citta' di David e il Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto

Gerusalemme è un vero “totem” per il popolo ebraico, che l’ha eletta – non senza polemiche – capitale di Israele. Per comprendere questo attaccamento storico e culturale, il nostro consiglio è di avventurarsi alla scoperta della Città di David, ovvero il nucleo cittadino originario, posto sul Monte Sion. Il re Davide considerava Gerusalemme capitale del proprio regno e nel 1000 a. C. la trasformò nel centro politico, religioso e spiritualmente capitale di Israele. Il sito offre un’esperienza unica per gli appassionati di storia e archeologia: munitevi di torcia e stivali di gomma e avventuratevi nel Tunnel di Ezechia (o Tunnel di Shiloah), scavato nella roccia per portare l’acqua della sorgente di Gihon dentro la città. La fortissima connessione degli Ebrei con Gerusalemme raggiunge il culmine nel Yad Vashem, il sacrario che lo Stato di Israele ha dedicato alle vittime dell'Olocausto e che si compone di un museo storico, di una galleria d’arte e di un archivio storico.

 

Di seguito alcune precisazioni sullo Yad Vashem.

Giorni di apertura Domenica - venerdì e le vigilie dei giorni festivi
Orari di apertura Domenica - giovedì: 09:00 - 17:00

Venerdì e vigilie dei festivi: 09:00 - 14:00
Tempo minimo di visita consigliato 2 h
Prezzo Ingresso gratuito (visita da prenotare online in anticipo)
 

Conosciuto come l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah, è stato fondato nel 1953 per “documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime”, nonché per ricordare e celebrare i non ebrei di diverse nazioni che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah; al 1º gennaio 2020 sono stati certificati in 27 712 persone. Il suo nome significa “un memoriale e un nome” e prende spunto da una citazione tratta dal libro del profeta Isaia che recita “concederò nella mia casa e dentro le mie mura un memoriale e un nome… darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato”. Ma la parte in assoluto più commovente è la Sala dei Nomi, che conclude il percorso del Museo ed è l'essenza del percorso nella memoria.

 
Yad Vashem | Viaggigiovani.it
 

Testimonianze nella Sala dei Nomi dello Yad Vashem

Eelco Bohtlingk on Unsplash
 

Una grande raccolta di “Pagine di Testimonianza”, ovvero delle brevi biografie in tedesco e inglese di ebrei scomparsi o uccisi, che rappresentano una sorta di “lapidi simboliche”. L’archivio è in costante aggiornamento, ma attualmente contiene più di 2.000.000 di storie certificate e recensite. Al centro della sala si trova un grande cono sospeso e proiettato verso l’alto, che contiene un campione di 600 fotografie ritraenti alcune delle vittime della Shoah, accompagnate dai frammenti dei loro testi bibliografici. All’esterno, il Giardino dei Giusti è un omaggio alle oltre 16.000 persone non di religione ebraica che rischiando spesso la propria vita, salvarono alcuni Ebrei dallo sterminio. In ricordo di ognuno di loro è stato piantato un albero, con una targa ai suoi piedi che indica il nome di colui al quale è dedicato.

Grazie ai numerosi racconti e alle testimonianze dirette che ci sono pervenute possiamo oggi mantenere vivo il ricordo di un periodo così doloroso. Di seguito una breve panoramica su cosa significa il termine Shoah e un elenco di libri e film che secondo i Nomadi Moderni possono essere utili per conoscere e ricordare ciò che è stato.

 
Con il termine ebraico Shoah si indica lo sterminio di circa 6 milioni di Ebrei ideato e perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo di creare un mondo più “puro” e “pulito” da tutto ciò che non fosse “ariano”; a volte viene anche chiamato olocausto, termine però meno opportuno, perché richiama più l’idea di un sacrificio inevitabile. Dopo numerosi processi di progressiva emarginazione degli Ebrei all’interno della società tedesca, l’accanimento nei loro confronti sfociò in uno sterminio di massa che partì dalla Germania, ma si espanse poi in quasi tutta Europa. Vennero costruiti molteplici campi di concentramento, soprattutto in Europa orientale (Auschwitz, Treblinka, Dachau, Bergen Belsen e Mauthausen per citare i più famosi), nei quali venivano deportate ogni giorno migliaia di persone. Veniva solitamente fatta una selezione iniziale, nella quale venivano “salvati” temporaneamente solo coloro che dimostravano fisicamente di essere in grado di lavorare, mentre tutti gli altri venivano mandati direttamente nel luogo in cui tutti i deportati sarebbero stati destinati alla fine: le camere a gas. Ogni anno, il 27 dicembre, si celebra la Giornata della Memoria, perché in quel giorno del 1945 vennero aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e liberati i pochi superstiti.
  • L’amico ritrovato di Fred Uhlman
  • Il diario di Anna Frank di Anna Frank
  • Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne
  • Se questo è un uomo di Primo Levi
  • La memoria rende liberi di Enrico Mentana e Liliana Segre
  • Fino a quando la mia stella brillerà di Liliana Segre con Daniela Palumbo
  • Chi ti ama così di Edith Bruck
  • Il pane perduto di Edith Bruck
  • Un sacchetto di biglie di Joseph Joffo
  • La bambina che salvava i libri di Markus Zusak
  • La banalità del male di Hannah Arendt
  • La vita è bella di Roberto Benigni
  • Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman
  • La chiave di Sara di Gilles Paquet-Brenner
  • Schindler's List di Steven Spielberg
  • Il pianista di Roman Polański
  • Jona che visse nella balena di Roberto Faenza
  • Train de vie di Radu Mihaileanu
  • Jojo Rabbit di Taika Waititi
  • Monuments Men di George Clooney
  • La scelta di Sophie di Alan J. Pakula
  • Storia di una ladra di libri di Brian Percival
  • Perlasca – Un eroe italiano (miniserie) di Alberto Negrin
  • Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica

 
 

Gerusalemme da bere e mangiare: il mercato di Mahane Yehuda e la cucina mediterranea

Siamo tutti d’accordo sul fatto che la conoscenza di una città passi anche dalle esperienze che ci avvicinano ai suoi abitanti, alla gente del posto e al loro stile di vita: e allora, se durante il vostro viaggio a Gerusalemme volete scoprirne il lato insolito e autentico, dedicate un pomeriggio e una serata al Mahane Yehuda: in questo coloratissimo e chiassoso mercato di giorno si fa la spesa – anche se siete solo di passaggio, fatevi tentare dalla frutta fresca succosa e dolcissima spremuta al momento, dai fichi, dai datteri e dalle mandorle più buoni del mondo –, mentre al calar della sera si alzano le serrande di ristoranti e locali notturni dove gustare i sapori della migliore cucina mediorientale. Un incrocio di culture che si esprime nei cibi e nelle bevande: tra i must della cucina israeliana c’è l’hummus di ceci, da gustare accompagnato con la pita musulmana o con falafel e melanzane. I dolci sono gustosi quanto ipercalorici (ma tanto in vacanza non si fa la dieta!): su tutti, l’halva, una pasta a base di semi di sesamo arricchita di caffè, oppure di cioccolato o di pistacchi, e il knafeh, una torta di pasta fillo imbevuta di miele, sciroppo di zucchero e frutta secca.

 
Mangiare e bere in Israele | Viaggigiovani.it
 

Sapori e colori della cucina israeliana

Shutterstock
 

I dintorni di Gerusalemme: le attrazioni (assolutamente) da non perdere durante un viaggio in Israele

Oltre a Gerusalemme, che con le sue ricchezze e contraddizioni rappresenta il simbolo per eccellenza di Israele, questa terra ha molto altro da offrire. A soli 8 km di distanza dalla capitale giudaica troviamo Betlemme, considerata città santa da due grandi religioni: per gli Ebrei è quella che ha dato i natali al Re Davide e che custodisce la Tomba di Rachele, mentre per i cristiani raffigura il luogo in cui è nato Gesù, rappresentato dalla Basilica della Natività. In una tranquilla valle nei dintorni di Gerusalemme, si trova invece un importante sito di pellegrinaggio cristiano, Ein Karem, un villaggio abitato esclusivamente da Ebrei e rinomato per le sue affascinanti abitazioni in pietra e il dolce suono delle campane, per non parlare del fatto che qui è nato Giovanni Battista ed è presente il pozzo dal quale pare che Maria abbia preso dell’acqua quando era incinta di Gesù. Spostandosi poi verso il Mar Morto, lungo la sua sponda occidentale, si incontra quasi inaspettatamente l’oasi di Ein Gedi, una riserva naturale istituita nel 1972 per salvaguardare il ricco ecosistema della zona. Attualmente vi si trova un grande kibbutz e da qui è possibile intraprendere diverse tipologie di percorsi nei wadi del deserto. Il più semplice è quello che porta alla Sorgente di Davide con la sua suggestiva cascata alta diverse decine di metri. Il calderone di queste città, delle splendide riserve naturali, dei siti storici e dei numerosi monasteri, è il Deserto della Giudea che offre ai suoi esploratori panorami dalla bellezza primordiale, che lo rendono un luogo emozionante e singolare.

 

Se ancora non siete convinti del fatto che Gerusalemme sia una delle città più affascinati del mondo, scopritelo di persona partendo con il nostro tour Israele Original. I suoi vicoli con la gente che va e viene, ognuno con le sue credenze e la sua cultura, le passeggiate attraverso la Città Vecchia alla scoperta dell’arte, della storia e delle tradizioni delle diverse popolazioni che la abitano, e le numerose sensazioni che farete provare ai vostri occhi, alle vostre orecchie e al vostro cuore non possono che convincervi di questo.

Lasciate che le vostre emozioni vengano guidate anche dalle incalzanti melodie israeliane della ­Playlist Israele su Spotify di Viaggigiovani.it.



La freschezza e la varietà dei generi musicali vi aiuteranno ancora di più ad entrare in contatto con l’anima della società ebraica.

Ah, dimenticavamo: per noi Gerusalemme è la città più bella al mondo (senza alcun forse)!

 

Per scoprire Gerusalemme e le sue bellezze salite a bordo dei viaggi in Israele di Viaggigiovani.it.

 
 
Israele Original | Tour Piccoli Gruppi

Israele Original Tour Piccoli Gruppi

Dal Neveg a Gerusalemme, passando per il Mar Morto e Betlemme. Un tour in Israele fuori dagli schemi tra luoghi di smisurata importanza storica e religiosa per tuffarci nel passato e riscoprirne tutte le diverse sfaccettature.

Nessuna data | Durata: 8 giorni

Scritto da: Giada V. e Beatrice T. Redatto da: Claudio P. e Beatrice T. Copertina: Shutterstock

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