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Con alcuni dei piu' grandi spettacoli di fauna selvatica del pianeta, il Botswana e' una delle migliori destinazioni per i safari in Africa. Le principali destinazioni – il Delta dell'Okavango e il Chobe National Park – sono tra le piu' amate dell'Africa, ma le cose da vedere in Botswana non finiscono qui.

Dall'arido Kalahari alle isole ricche di fauna selvatica del Delta dell'Okavango, dai corsi d'acqua serpeggianti alle spettrali saline di Makgadikgadi. La vasta natura selvaggia del Botswana è LA risposta alla domanda "cosa vedere in Botswana", senza se e senza ma. Le acque permanenti del fiume Chobe attirano branchi quasi inimmaginabili di elefanti e, sempre più spesso, di giraffe. E nel profondo del Delta, i rinoceronti bianchi e neri tornano a calcare la terra dei loro antenati.

Il Botswana è una delle ultime grandi aree selvagge dell'Africa. La conservazione di antiche rotte migratorie, libere da recinzioni e terreni agricoli, ha creato un'importante oasi faunistica e ha dato spazio a uno dei più grandi spettacoli della fauna africana: oltre 130.000 elefanti, più di qualsiasi altra parte del mondo. E l'enorme quantità di fauna selvatica aumenta le possibilità di avvistare scene uniche nella vita. Qui, senso dell’avventura e zoom ottico non possono mancare.

Non scherziamo quando scriviamo che questo Paese ha forse più animali selvatici che persone, ma vale la pena dedicare anche un po' del proprio tempo alla scoperta della sua cultura. I San (o Basarwa, come vengono talvolta chiamati in Botswana) sono gli abitanti originari del Kalahari e le passeggiate nel bush rivelano come questa terra selvaggia sia stata per millenni la loro dispensa, ma anche come, mentre la fauna selvatica del Botswana prospera, lo stile di vita tradizionale e sostenibile del suo primo popolo stia piano piano scomparendo.

Questa sue diveristà naturalistia e culturale si presta a una serie di attività che si adattano praticamente a chiunque abbia interesse per la vita all'aria aperta. Che i tuoi gusti vadano verso gli incontri con la fauna o verso la conoscenza delle culture millenarie, le cose da vedere in Botswana risponderanno praticamente a ogni tuo desiderio. Che si tratti del tuo primo viaggio in Botswana o del decimo, c'è sempre qualcosa di emozionante da sperimentare in uno dei Paesi più amichevoli dell'Africa!

 

­ Non si può resistere
al fascino dell'Africa. ­

Rudyard Kipling

 
Chobe National Park | Botswana Cosa Vedere | Emma Alexander on Pexels | Viaggigiovani.it
 

Chobe National Park

Emma Alexander on Pexels
 

Con paesaggi molto diversi tra loro le cose da vedere in Botswana potrebbero non finire mai. Che si tratti di intraprendere un autentico safari nel Chobe National Park o di immergersi nella vibrante cultura locale, il Botswana promette ricordi indimenticabili. Ma quindi, come scegliere? Nessun problema, noi siamo qui per darti una mano: basta continuare a leggere per trovare la nostra selezione su cosa vedere in Botswana, senza tralasiare qualche piccola chicca.

 

La "capitale" degli elefanti: il Chobe National Park

Quando si visita il Chobe National Park, non si dimentica mai il primo scorcio del fiume Chobe, di un blu intenso e abbagliante, mentre si snoda attraverso terreni sabbiosi, piccole città, rigogliose pianure alluvionali, fitte foreste di mopane cattedrale e sterminati boschi di latifoglie. Il parco prende il nome proprio da questo maestoso fiume, che protegge 10.700 km² del deserto del Kalahari settentrionale, offrendo, così, una natura selvaggia e una densità di selvaggina sempre notevole.

Famoso per le sue massicce popolazioni di elefanti, le grandi mandrie di bufali (eguagliate solo da alcuni grandi branchi di leoni) e l'incredibile avifauna, il Chobe National Park ti lascerà un ricordo indelebile. In quale altro luogo si può trovare un lungofiume così straordinario, con una fauna in fermento, predatori indisturbati, paesaggi paradisiaci e lodge tranquilli?

L'area più accessibile del parco è il Chobe Riverfront, dove si trova anche la più grande concentrazione di animali selvatici, ma, se sei alla ricerda di un'area più ricca di predatori, recati alle Paludi di Linyanti. Oppure nutri la tua anima nella remota area di Savuti. Ovunque tu vada in questo parco, gli incontri con la fauna selvatica non mancheranno di certo, e tutto il Chobe regala uno scorcio di vera e propria natura selvaggia.

Ma se c'è un ricordo che ti porterai via da un safari nel Chobe, è quello degli elefanti. Circa 120.000 esemplari vivono all'interno e nei dintorni del parco e un numero inconcepibile di questi giganti gentili può essere visto affollare le rive del fiume Chobe durante la stagione secca del Botswana, da maggio a ottobre circa. Il Chobe è anche uno dei luoghi migliori da visitare in Africa per assistere alle azioni più drammatiche dei predatori: nella sua regione di Savuti i leoni si scontrano regolarmente con le iene e i potenti branchi abbattono notoriamente la selvaggina più grande dell'Africa, come bufali, giraffe e persino elefanti.

Sebbene il Chobe National Park sia un paradiso per la fauna selvatica, cercare di descriverlo nel suo insieme sarebbe un errore. Il Chobe è costituito da molti piccoli ecosistemi diversi, ciascuno con le proprie caratteristiche, la propria vegetazione e la propria popolazione animale. Detto questo, sappiamo che il Chobe National Park non è proprio una "chicca segreta" delle cose da vedere in Botswana, ma non parlare del Chobe quando si tratta di questo Paese sarebbe come non parlare della Torre Eiffel quando si tratta di Parigi!

 

L'immenso deserto selvaggio della Central Kalahari Game Reserve

Preparati a chilometri e chilometri di spazio aperto in ogni direzione, a perdita d'occhio. La vastità della Central Kalahari Game Reserve lascia senza fiato: un'immensa distesa di pianure che si fonde perfettamente con un mare di creste di sabbia dolcemente ondulate.

Si tratta della più grande e remota area selvaggia del Botswana, che offre uno sguardo su un paesaggio senza tempo dove animali e piante si sono adattati a prosperare nelle condizioni apparentemente impossibili. Qui, l'orice si rinfresca grazie a una regolazione termica unica, gli springbok attingono l'acqua esclusivamente dalle piante di cui si nutrono e gli scoiattoli di terra si riparano sotto la coda per proteggersi dal sole. Anche in questo ambiente così spoglio, si aggirano leoni dalla criniera nera e ghepardi, i cieli sono abitati da gheppi, nibbi e aquile che volteggiano, mentre i serpentari attraversano con passo deciso le pianure.

Ma da dicembre a marzo, dopo le piogge, il Kalahari si trasforma. I fiori sbocciano in tutti i colori, le erbe diventano di un verde vibrante e le mandrie di animali al pascolo sono attratte dalla nuova crescita, dando vita al paesaggio. Per il popolo San, che ha chiamato questo luogo casa per secoli, questa stagione offre un periodo di abbondanza. Oggi potresti avere la fortuna di assistere a scorci del loro antico stile di vita, scoprendo come sopravvivono in armonia con questa terra aspra, ma straordinaria.

Con solo un paio di lodge e una serie di campeggi safari mobili all'interno del parco e una manciata di lodge nelle grandi riserve private circostanti, la Central Kalahari Game Reserve offre una vera e propria natura selvaggia, autentica. Lontano dai soliti percorsi affollati dei safari, è un luogo dove immergersi nella vastità del Kalahari, circondati da cieli infiniti e da un profondo silenzio. Un viaggio in questa riserva è un invito a staccare la spina, a rallentare e a vivere la magia senza tempo di uno dei paesaggi più straordinari dell'Africa.

 

CHI SONO I SAN DELL'AFRICA?

 
La maggior parte degli archeologi ritiene che la cultura dei cacciatori-raccoglitori San risalga a 20.000 anni fa. Tuttavia, alcune prove archeologiche supportano l'opinione che i San debbano essere attribuiti alla prima età della pietra più tarda. Le tribù San discendono dai più antichi abitanti dell'Africa meridionale e appartengono quindi alle culture più antiche del pianeta!

Oggi la maggior parte dei Boscimani San vive nelle regioni del Kalahari, in Botswana e Namibia, con gruppi più piccoli in Sudafrica, Angola e Zimbabwe. Essendo un gruppo non violento, i San sono stati allontanati dalle fertili terre che un tempo occupavano nelle zone dell'Africa meridionale. In fuga dalle tribù più violente, i San si sono infine stabiliti nell'aspro deserto del Kalahari e qui hanno costruito un'esistenza per migliaia di anni. In tempi più recenti, i San sono stati spostati da queste terre del Kalahari dai governi per creare parchi nazionali, riserve naturali e attività agricole. Così facendo, non sono più in grado di mantenere il loro stile di vita tradizionale.

Ma, grazie agli sforzi del governo, in diversi insediamenti in Namibia e Botswana, i San sono di nuovo in grado di praticare parte delle loro antiche tradizioni. La caccia è ancora vietata in Botswana, quindi i San non possono mantenere questo elemento delle loro incredibili capacità di inseguimento e sopravvivenza. Con un po' di fortuna, però, protrai imbatterti in uno di loro e scoprire le loro incredibili capacità di sopravvivenza e di caccia, nonché la loro ricchezza di conoscenze indigene sulla fauna e sulla flora dell'Africa meridionale!
 

Un rifugio sicuro per i rinoceronti del Botswana: Khama Rhino Sanctuary

Un trionfo della conservazione in Botswana, il Khama Rhino Sanctuary è un simbolo di speranza e dedizione nella protezione di una delle specie più minacciate dell'Africa: il rinoceronte. Situato nel cuore del deserto del Kalahari, questo santuario offre un rifugio a queste maestose creature e la possibilità di assistere in prima persona agli sforzi di conservazione.

Fondato nel 1992, il Khama Rhino Sanctuary è nato dalla passione per la salvaguardia delle popolazioni di rinoceronti in diminuzione nella regione. Il bracconaggio e la perdita di habitat rappresentavano una grave minaccia per questi animali e il santuario è nato come risposta all'urgente necessità di conservazione.

Se i rinoceronti sono, ovviamente, le star del santuario, il Khama Rhino Sanctuary ospita anche una pletora di altre specie selvatiche. Graziose giraffe, maestose zebre, giocosi gnu e una serie di specie di antilopi, come gli springbok e gli orici: insomma, la lista degli animali che incontrerai qui è sicuramente più lunga di quanto pensassi! Anche leoni, leopardi e ghepardi si aggirano per il santuario, rendendo ogni safari qui un'avventura emozionante.

Ma non ci limitiamo a parlarne. Se ci segui da un po’, sai che in ogni nostro viaggio cerchiamo di essere discreti, senza alterare o danneggiare ciò che ci circonda, e di promuovere esperienze intense e rispettose. Per questo motivo, abbiamo incluso nel nostro viaggio in Botswana una sosta proprio a questo santuario, in sostegno dello staff interamente locale. Tutti i profitti, infatti, vengono utilizzati per aiutare le comunità locali.

Perché non dai un occhio?

Ecco il tour che ti porta al Khama Rhino Sanctuary!

 

Kgalagadi Transfrontier Park, terra di dune infuocate e feroci predatori

Dove le dune rosse e la boscaglia sfumano nell'orizzonte e le mandrie di gemsbok, springbok, eland e gnu blu seguono le stagioni, dove le acacie delle giraffe fanno ombra a leoni neri e a punti di osservazione per leopardi e rapaci: è il momento di presentarti il Kgalagadi Transfrontier Park. La leggenda narra che, quando la sabbia ti entra nelle scarpe, non potrai fare a meno di tornare, ancora e ancora.

Il Kgalagadi Transfrontier Park confina con la Namibia e si estende dal Capo Settentrionale al Botswana, coprendo ben 30.000 chilometri quadrati (pensa che si tratta di un'area appena più piccola della Svizzera!). Qui grandi mandrie attraversano indisturbati il territorio, che ospita circa 60 specie di mammiferi, tra cui il leopardo, il ghepardo, la rara iena bruna, i pangolini e i tassi del miele in via di estinzione.

Sebbene "Kgalagadi" significhi "luogo della sete" nella lingua dei San, la vita qui è sorprendentemente abbondante e le grandi paludi che sostengono la fauna offrono eccellenti luoghi di osservazione della selvaggina. Infatti, l'area presneta anche alcuni "elementi d'acqua" che possono sorprendere se si pensa a un ambiente del genere.

Quest'area offre un'esperienza di safari diversa da qualsiasi altra, lontana dalle aree turistiche più conosciute, invitando a esplorare remote zone selvagge. Pensa che il confine tra i parchi del Botswana e del Sudafrica non ha confini fisici, il che significa che la fauna selvatica può muoversi liberamente e gli antichi schemi migratori non vengono disturbati! Inoltre, il parco ospita una varietà sorprendentemente abbondante di animali selvatici e sta rapidamente diventando un punto di riferimento per i frequentatori di safari che cercano un'esperienza autentica del Kalahari.

 
Kgalagadi Transfrontier Park | Botswana Cosa Vedere | Chris Stenger on Unsplash | Viaggigiovani.it
 

Una leonessa al Kgalagadi Transfrontier Park

Chris Stenger on Unsplash
 

Un salto sulla luna: Makgadikgadi e Nxai Pans National Parks

Se si potesse viaggiare indietro nel tempo di decine di migliaia di anni, l'area del Botswana settentrionale conosciuta come Makgadikgadi Pans apparirebbe radicalmente diversa da come appare oggi. Perché? Perché un tempo non era altro che un vasto lago, un po’ più grande della Svizzera! Questo immenso specchio d'acqua era circondato da una regione di paludi che fornivano un habitat ideale per i primi esseri umani, con cibo e acqua in abbondanza.

Se visiti oggi la zona, al posto di un lago gigante, invece, troverai qualcosa di non meno spettacolare: una serie di saline secche che un tempo costituivano il letto del lago. Sebbene le paludi appaiano aride e inospitali, raggiungono una quantità d'acqua sufficiente (attraverso i fiumi Nata e Boteti e le piogge stagionali) per ospitare un'affascinante varietà di animali e uccelli che si sono adattati alla vita in questo ambiente difficile.

A sud-ovest di Sua Pan si trova un affioramento granitico isolato, alto circa 10 metri e lungo un chilometro, noto come Isola di Kubu. Ricorda un po' una mezzaluna e le sue pendici terrazzate con spiagge fossili di ciottoli arrotondati dalle onde forniscono una prova sorprendente dei precedenti livelli d'acqua del lago preistorico. Coronato da una serie di antichi baobab e circondato su tre lati da un vasto territorio grigio, Kubu ti regalerà uno scorcio di luna sulla Terra.

Quando il sole scende verso l'orizzonte, la vasta distesa di sale bianco riflette sfumature d'oro, rosa e arancio intenso, creando un'atmosfera da sogno. Le ombre si allungano all'infinito sul paesaggio brullo e l'aria diventa fredda e immobile, amplificando il senso di solitudine del parco. Se la fortuna è dalla tua parte, uno springbok solitario o uno gnu errante potrebbe stagliarsi contro la luce che svanisce, aggiungendo quel tocco in più a uno scenario già incantato. Al calar delle tenebre, il cielo si trasforma in una tela di stelle, non interrotta dalle luci della città, rendendo il passaggio dal tramonto alla notte altrettanto magico.

 

Delta dell'Okavango, l'oasi in continua evoluzione del Botswana

Non potevamo certo dimenticare uno dei luoghi più straordinari dell'Africa: il Delta dell'Okavango. C'è una bellezza sorprendente nella sua semplicità: l'alzarsi e l'abbassarsi delle sue acque, il dramma quotidiano degli incontri con la fauna selvatica, la colonna sonora dei ruggiti dei leoni e dei versi folli delle iene in fuga, e i misteri celati dalle canne di papiro che ondeggiano dolcemente nella brezza serale. Dall'alto, durante un volo da Maun, l'Okavango si mostra come paradiso acquatico di isole e lanche. A terra, le sagome degli alberi morti nella stagione secca danno al delta un'atmosfera quasi apocalittica.

Un'oasi scintillante nel cuore del Kalahari, il Delta dell'Okavango è una delle più grandi destinazioni faunistiche del mondo. Ippopotami e coccodrilli riempiono i suoi corsi d'acqua, mentre mandrie di antilopi, elefanti e bufali pascolano nelle ricche pianure alluvionali. Grandi felini e licaoni pattugliano le isole del delta in cerca di prede. E con oltre 400 specie di uccelli, il birdwatching sarà sempre una goduria.

Ma ciò che non si vede è la fonte di tutta l'acqua che lo sostiene. L'ancora di salvezza proviene da laghi sorgentizi nella provincia orientale di Moxico, in Angola, un'area remota che non è protetta come l'Okavango. Molti si stanno impegnando per ricercare e proteggere l'intero sistema dell'Okavango, che inizia alla sorgente e termina con il Delta – e anche tu puoi contribuire, semplicemente visitando questo luogo incredibile.

La fauna selvatica non è minimamente infastidita da linee e confini creati dall'uomo. Il Delta dell'Okavango e le aree circostanti potrebbero essere separate da "confini" sulla mappa, ma gli ecosistemi qui si fondono perfettamente in un'unica, ricca area. Una fauna variegata e densa, acque cristalline, foreste lussureggianti, estese savane: queste sono solo alcune delle caratteristiche del Delta dell'Okavango. Non appena salterai a bordo di un veicolo da safari o farai la tua prima gita in mokoro, non crederai ai tuoi occhi: il Delta dell'Okavango offre sorprese dietro ogni angolo.

 
Delta dell'Okavango | Botswana Cosa Vedere | Viaggigiovani.it
 

Scenari del Delta dell'Okavango

Beatrice Tamanini
 

Un paradiso incontaminato per la fauna selvatica nell'Okavango: Moremi Game Reserve

Dopo il Delta dell'Okavango non si può non parlare della Moremi Game Reserve! Situata nella zona centrale e orientale del delta, la riserva è senza dubbio una delle riserve più belle di tutta l'Africa. Terra e delta si incontrano in una rara combinazione di pianure alluvionali, corsi d'acqua, lagune, pozze, paludi, praterie e foreste.

Coprendo circa un terzo della porzione orientale del Delta dell'Okavango, la Moremi Game Reserve combina corsi d'acqua permanenti con aree più secche, creando una riserva ricca di contrasti inaspettati e di una fauna variegata. Le fitte foreste fluviali ospitano timidi leopardi e le profonde lagune sono abitate da ippopotami, mentre il lichi e l'antilope sitatunga possono essere avvistati mentre sguazzano nelle acque basse. Bufali, giraffe, leoni, leopardi, ghepardi, iene e sciacalli possono essere avvistati, invece, nelle pianure alluvionali e nelle aree più secche.

Un paradiso per gli amanti del birdwatching, il ricco e variegato habitat della riserva ospita una sorprendente varietà di uccelli, con quasi 500 specie, dagli uccelli acquatici agli abitanti della foresta. Tuttavia, la riserva è famosa soprattutto per il licaone africano, che vanta un'alta concentrazione di questi animali raramente visti, con la loro affascinante struttura sociale.

L'esploratore David Livingstone lasciò la zona di Moremi nel 1848, sopraffatto dalla sua bellezza. Poco dopo, purtroppo, altri europei la scoprirono e questo portò all'impoverimento della fauna. La popolazione del Botswana sentì di dover proteggere la propria terra e proclamò l'area come riserva di caccia protetta nel 1963, con la moglie del capo a guidare il progetto. Poco dopo, senza la necessità di entrate urgenti, il Botswana fu in grado di sviluppare una politica di ecoturismo. Questo garantisce un'esperienza africana indimenticabile, nel modo più naturale e incontaminato possibile. La Moremi Game Reserve è davvero un paradiso per l'osservazione della fauna selvatica in tutto il suo splendore.

 

Tsodilo Hills, dove la storia riecheggia

Tsodilo Hills è un gioiellino per chiunque voglia conoscere meglio la vita umana primitiva e il suo sviluppo. Con pitture rupestri che vanno dall'età della pietra fino al XIX secolo, pochi luoghi al mondo contengono una così alta concentrazione di arte rupestre importante. Le pitture coprono una vasta gamma di forme geometriche, specie animali e figure umane, create in diversi periodi di tempo. Si è persino ipotizzato che alcune pitture riflettano pinguini e balene, cosa molto bizzarra considerando che si tratta del deserto del Kalahari.

Queste pitture suggerirebbero che gli antichi San conoscevano queste creature e le hanno conservate su queste rocce attraverso pitture che le generazioni future potranno vedere. Qui sono stati scoperti anche ami da pesca, risalenti a circa 20.000 anni fa. Quindi, forse, i dipinti prima citati non raffigurano pinguini o balene, ma piuttosto pesci, che un tempo si trovavano nella zona. Beh, ti toccherà andare di persona e giudicare tu.

Inoltre, si possono trovare dipinti non solo dei San, ma anche della tribù di lingua bantu Hambukushu. Adesso preparati per una piccola chicca: per distinguere le pitture da un'altra, bisogna osservarne il colore! Le pitture rupestri più antiche sono quelle dei San e sono di colore rosso, realizzate con una miscela di sangue e ocra rossa. Le pitture più recenti di Hambukushu sono bianche e si ipotizza che siano costituite da una miscela di gusci di struzzo e cenere. Le colline di Tsodilo sono sacre per entrambi i popoli, che le ritengono la dimora dei loro spiriti ancestrali. Pensa che il sito contiene anche il punto esatto in cui gli Hambukushu credono che il loro dio abbia portato loro e il loro bestiame sulla terra.

Sebbene, l'aspetto storico e culturale sia l'"attrazione" principale del luogo, lungo il percorso storico si può anche incontrare la fauna selvatica della zona. Le Tsodilo Hills ospitano kudu, duiker e steenbok, oltre a molte altre creature più piccole. A volte si possono vedere anche tracce di leopardi, che si aggirano su queste colline, ma ti avvisiamo: il loro avvistamento è davvero molto raro.

 
Tsodilo Hills | Botswana Cosa Vedere | Fotogaby on Canva | Viaggigiovani.it
 

Le pitture rupestri delle Tsodilo Hills

Fotogaby on Canva
 
 

Dunque, decidere cosa vedere in Botswana non è un compito facile. Il sud e l'est sono costituiti dallo stupefacente deserto del Kalahari e dalle paludi lunari di Nxai e Makgadikgadi. Il nord e l'ovest, invece, comprendono gli splendidi "mondi acquatici" del Delta dell'Okavango e dell'ecosistema del fiume Chobe. E questa diversità di terreno si presta a una serie di attività apparentemente infinite.
Più tempo trascorrerai in Botswana, meglio è: questo è un Paese che merita tutto il tempo che si può dedicare. Tuttavia, con pochi giorni si può avere un assaggio di ciò che è possibile fare, esplorando le zone più vicine all'Okavango da Maun, o alcune parti del Parco Nazionale Chobe da Kasane. L'unica cosa che ti resta da fare adesso, quindi, è scegliere cosa vedere e prenotare, magari, insieme a noi! ✈️

 
 

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Scritto da: Viaggigiovani.it Redatto da: Irene P. Copertina: Chris Stenger on Unsplash

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